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LE VITE BRUCIATE NEI VICOLI DI NAPOLI
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https://www.repubblica.it/cronaca/2020/03/03/news/ugo_ucciso_a_15_anni_e_le_vite_bruciate_nei_vicoli_di_napoli-250168903/
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Un ragazzo napoletano di 15 anni, armato di una pistola giocattolo, ha tentato di rapinare un agente fuori servizio che, sentendosi minacciato ha estratto la sua arma e ha colpito il ragazzo. Ugo è stato portato al Pronto Soccorso e qui, un centinaio di persone tra famigliari ed amici, hanno minacciato il personale sanitario e apportato danni alla struttura che ha accolto il ragazzo. Ritengo che il dolore per la perdita di una persona cara non possa giustificare un atto così insensato e violento.
Ugo non andava a scuola e, perciò, non riusciva a trovare un lavoro. In un ambiente sociale povero e frequentato da uomini senza scrupoli, aveva intrapreso una cattiva strada, quella del crimine.
La scuola è un diritto al quale non dobbiamo rinunciare, ma è anche nostro dovere fare del nostro meglio per acquisire conoscenze in diversi campi. A scuola ci si abitua a ragionare, riflettere e conquistare l’autonomia di pensiero. In tal modo non permetteremo a nessuno di decidere per noi e di approfittare della nostra vita e della nostra onestà. E’ necessario che impariamo cosa significa il sacrificio, il rispetto delle regole e la convivenza civile tra noi. Io penso che si debbano fare controlli efficaci per fare in modo che tutti vadano a scuola e che siano impegnati in attività che tengano lontani da ingiustizie che nessuno dovrebbe mai subire per alcun motivo. I ragazzi devono inoltre imparare, quando troveranno un lavoro, ad impegnarsi per svolgere la propria attività con serietà per ottenere soddisfazione e per accrescere l’autostima.
Fino a quando ci saranno ragazzi che come Ugo non frequentano la scuola, sentiremo parlare di persone attratte dal crimine e saremo un po’ tutti responsabili di questo gravissimo problema.
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Allison Molinari
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