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L'arte sui social

La mia visita parte dalla Pinacoteca di Brera a Milano, un'esperienza diversa ma assolutamente affascinante grazie alla possibilità di soffermarmi , attraverso gli zoom, su particolari che magari avrei tralasciato durante una visita "normale". Attraversando le sale mi soffermo sulla tela del Bramantino "Crocefissione"; opera dalle dimensioni importanti :cm 372 x 270 dipinta con la tecnica olio su tela, tra il 1503 ed il 1511.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I colori, le dimensioni e la rappresentazione particolare rendono impossibile non notarla. Subito vengo attratto dalla figura centrale del Cristo crocifisso posto in prospettiva lineare come punto di fuga; i colori sono morbidi attraversati da innumerevoli giochi di controluce che esaltano la costruzione di tutti gli elementi secondo una disposizione simmetrica perfettamente calcolata. Sopra il capo del Cristo è apposta una targa con la scritta in greco, latino ed ebraico "Gesù Nazareno re dei Giudei" :quasi un'altra umiliazione al Cristo morente poiché dichiaratosi il figlio di Dio. La cosa che però non toglie il mio sguardo è data dalla presenza alla destra del Cristo, di un angelo su una nuvola delicatamente posata sopra ad un alto arbusto; mentre alla sinistra un Demone distaccato dagli elementi naturali. I colori e le vesti di queste due figure rappresentano secondo me il bene nella figura dell'angelo, avvolto in vesti di color rosso ed oro con ali piumate e dalle mani dolcemente rivolte al Demone come volerlo far restare al suo posto; ed il male rappresentato attraverso il Demone nudo con atteggiamento di aggressività e sfida nei confronti dell'angelo e reso emblematico nel disegno della forma delle ali, nude, scarne e pungenti. Anche i colori e l'espressione dei volti sono l'opposto l'uno dell'altro.

Ovviamente le due figure si legano alla rappresentazione dei corpi celesti: uno illumina la scena con un sole lucente ma con espressione di color rosso, come il sangue di Cristo appena versato, mentre l'altro è cupo sia nei contorni che avvolgono il corpo celeste sia nell'espressione segnata dai colori inquietanti del nero, che evoca le tenebre. Un ruolo importante è rappresentato dai colori, le espressioni della gente ai piedi delle croci che, rendono, attraverso le sfumature ed i drappeggi degli abiti e la postura della gente il movimento e la situazione in tutta la sua drammaticità. Continuando il mio viaggio virtuale mi fermo al martirio di "San Sebastiano"" ad opera del pittore Palma il Vecchio (Jacopo Negretti) che lo raffigurò tra il 1520 ed il 1522 con la tecnica di olio su tela.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Le dimensioni non sono particolarmente grandi (cm 143x61) eppure l'attrazione è fortissima . Il corpo nudo, coperto solo da un drappo bianco nelle parti intime, legato ad un albero e trafitto da frecce ma,con una dolcezza infinita nel suo sguardo rivolto al cielo, presumibilmente a Maria mi stupisce. Inoltre sembra che il dipinto venga associato da molti studiosi alla pestilenza di Bergamo del 1524-1525, la stessa città che oggi ne vive un'altra: quella del Coronavirus con i suoi morti portati via, perché troppi, dall'esercito verso la cremazione. Impossibile non soffermarsi e pensare: ieri come oggi, dove i martiri sono gente comune ma soprattutto i medici e tutto il personale ospedaliero che senza tregua lavora giorno e notte per salvare più vite possibili. Questa è la mia personale interpretazione e riflessione su quest'opera.

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Infine mi fermo a Firenze a visitare gli Uffizi, a sbirciare alcune fra le opere che dovevano essere meta della visita di istruzione di quest' anno: e due che ne salto, una perché ero ammalato mentre la seconda per questo Virus!

L'Opera che avvolge i miei sensi è la "Nascita di Venere" ad opera di Sandro Botticelli tra il 1445 ed il 1510 utilizzando la tempera su tela.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Le dimensioni importanti (cm 172,5 x 278,5) ne esaltano la bellezza. Botticelli rappresenta Venere , all'approdo sull'isola di Cipro, dopo la sua nascita dalla spuma del mare. Alla sua destra è spinta dai venti Zefiro ed Aura , mentre a sinistra viene accolta da Ora: la primavera, che le offre un manto fiorato. Il mare, i fiori che cadono dal cielo esaltano la figura di una bellezza imbarazzante, posta su di una conchiglia e coperta solo dai suoi lunghi capelli biondi delicatamente posati sulle parti intime. La dolcezza e la bellezza del volto rendono quasi difficile togliere lo sguardo: la perfezione dei lineamenti si fonde con la bellezza e la dolcezza in modo perfetto. Nulla è lasciato al caso, come la risacca che rialza la conchiglia su cui Venere è dolcemente posta, mettendola in primo piano, attraverso la prospettiva lineare e, facendone quindi il punto di fuga dove lo sguardo per forza si ferma. Venere rappresenta la rinascita che avremo alla fine di questo periodo, una vita nuova con nuove abitudini ma comunque e sempre, anche ora VITA! 

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Fabio D'Anna

II B Bozzolo

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