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RICORDEREMO QUESTI GIORNI

 

In questo periodo, molti Paesi del mondo stanno affrontando l’emergenza Coronavirus, che obbliga milioni di persone a restare chiusi in casa.

Io non ho mai provato questa situazione, per me è una cosa nuova. Solitamente, dopo i compiti, esco per i miei soliti impegni settimanali come danza, teatro, catechismo e scout. Sono abituata, quindi, a stare in compagnia: amici e familiari. Adesso, invece, ho dovuto riorganizzare il programma della giornata e cambiare un po’ il mio stile di vita. Quotidianamente, resto aggiornata sulla situazione, attraverso il Telegiornale e Internet. Sto notando che, invece di migliorare, questa epidemia si è aggravata, diventando una vera e propria pandemia, che mi mette un po’ in ansia.

 Durante i primi giorni di chiusura delle scuole, mi mancava vedere ogni giorno le amiche e i miei compagni. In realtà, tuttora mi mancano, ma ci sentiamo comunque attraverso il gruppo della classe su Whatsapp, le videochiamate e le telefonate. Mi piace usare la tecnologia per potersi vedere, anche solo da uno schermo, ma allo stesso tempo, mi mette un po’ a disagio, perché non c’è un vero contatto tra le persone.

Siccome sono costretta a rimanere chiusa in casa, ho riscoperto alcune mie passioni: leggere i fumetti e raggruppare la mia collezione, fare dei lavoretti insieme a mia mamma, per esempio, abbiamo costruito una casetta per gli uccelli in legno e, intanto, abbiamo passato del tempo insieme. Adesso stiamo più insieme, perché prima io finivo gli impegni tardi e lei lavorava. Ora che siamo a casa, entrambe ci dedichiamo di più a noi. In questi giorni ho parlato con la mia migliore amica, che però abita vicino a Londra. Per questo, non ci sentiamo quasi più. Quando avevo scoperto che si sarebbe trasferita molto lontano, ho sofferto molto, perché era una delle uniche amiche vere che possedevo. Da quando è andata a vivere in Inghilterra mi sento peggio.

Cerco di essere positiva e di vedere qualcosa di gratificante nella giornata come fare merenda con le crepes alla nutella preparate da mia mamma.

Sfrutto la mezz’ora di sole facendo qualche esercizio con la palla in giardino: è un piccolo spazio ma è meglio di niente.

Aggiorno sempre anche i nonni, che prima vedevo quotidianamente, con foto.

Mi piace quando mio zio mi manda video della mia piccola cugina di sette mesi. È un modo per ridere un po' e tirar su il morale.

Mi sto abituando ai compiti a distanza, anche se continuo a preferire le lezioni sui banchi di scuola perché, guardando in faccia i professori, riesco a capire meglio l’argomento di cui trattano.

Spero che questa situazione si possa risolvere in tempi brevi rispettando le regole che ci continuano a ripetere.

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Giulia Bottoli

 

 

In questo periodo difficile anch'io ho avuto “delle giornate no” perchè, visto che non si può uscire da casa, sono costretta a fare i compiti senza poter fare delle passeggiate all'aria aperta.

I momenti liberi che ho, li dedico a guardare i vari post sui padlet rispondendo alle domande o facendo commenti su articoli postati dai vari professori: questi ci aiutano a non scoraggiarci e a stare uniti.

Trovo che gli strumenti adottati dagli insegnanti, in questo momento di chiusura forzata della scuola, siano molto efficaci perchè ci permettono di tenerci in contatto e condividere tra di noi pensieri e riflessioni relativi a foto, video, notizie o avvenimenti (es. giornata dell'unità nazionale) di questo momento.

Siccome non posso trovarmi con le mie amiche e con i miei nonni, capita che faccio a loro una videochiamata così che possiamo vederci e fare una chiacchierata: questo mi aiuta a staccare un po' da tutto il resto.

Ammetto che ci sono giorni che mi demoralizzo quando trovo tutti i compiti da fare sul registro elettronico e penso di non potercela fare ma, con un po' di sacrificio, tutti i giorni mi impegno a portarmi avanti così da poter avere il week-end libero per fare delle attività alternative che quando si va a scuola non ho mai tempo di fare.

Penso che da questa brutta situazione tutti possiamo trarre qualcosa di positivo. Il Vescovo di Mantova in questi giorni ha scritto che: “il segreto sta nel fare meglio di prima le cose che sappiamo fare, pur restando a casa”. Secondo me ha ragione, in queste settimane ho la possibilità di avere più tempo per stare con i miei genitori e con mia sorella; la condivisione di piccole azioni quotidiane (come impastare una focaccia, lavare la macchina...) si riscoprono essere momenti di felicità.

Anche il fatto che il tempo sembra che non passi mai mi fa “assaporare” ogni momento della giornata e mi permette di avere delle piccole abitudini. Visto che non posso praticare sport, 2 o 3 volte a settimana insieme a mia mamma, oltre agli esercizi assegnati dalla docente Barchetti, faccio un programma che si chiama “Strong by zumba”, un allenamento di tonificazione che mi aiuta a scaricare la tensione di questi giorni. Anche questo è un momento che mi piace molto perchè durante l'anno non ho mai tempo di condividere con mia mamma l'attività fisica.

Ovviamente tutti i giorni ascolto il telegiornale, che mi dà la possibilità di essere più informata sulla drammatica situazione; mi mette molta tristezza quando sento che il numero dei contagiati e dei morti aumenta.

L'importante ora è attenersi alle regole, anche se questo comporta da parte nostra un po' di sacrificio, dobbiamo pensare ai dottori e agli infermieri che ora più che mai stanno lavorando per la nostra salute.

Una cosa che mi manca molto della vita normale è di andare a scuola, incontrare i miei compagni di classe, uscire con gli amici e andare dai nonni ma sono sicura che presto tutto ritornerà come prima, anzi sarà ancora più bello perchè questa esperienza ci avrà fatto crescere e imparare quanto sia bello il potere di un abbraccio.

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Paroli Alessia

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