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un viaggio illustrato

In queste settimane di quarantena io ho deciso di visitare virtualmente il museo la Galleria degli Uffizi a Firenze.

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Le opere che mi hanno colpito di più sono “la Primavera” e “la Nascita di Venere” di Sandro Filippi detto il Botticelli. Il pittore nasce a Firenze, nel 1445 dove muore nel 1510. Si è formato alla scuola del pittore toscano Filippo Lippi e ha subito l'influenza della bottega di Antonio di Jacopo Benci detto il Pollaiolo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il quadro è di grandi dimensioni (207x319 cm) rappresenta il ritorno della primavera. Sono rappresentate tre scene al centro c'è la dea Venere e sopra Cupido che svolazza, intento a scoccare una delle sue frecce verso le tre Grazie e Mercurio, che formano una seconda scena a sinistra del quadro. Le tre Grazie danzano in cerchio e Mercurio volge le spalle a loro, intento a raccogliere o ammirare un frutto (arancia).Completa la composizione il terzo gruppo, a destra del quadro, dove sono rappresentati Zefiro che sbuca dagli alberi e cerca di abbracciare Chloris che gli volge lo sguardo. Chloris ha le braccia protese verso la terza figura che rappresenta la dea Flora o Ora, vestita con un abito coperto di fiori. Sembra voglia camminare spargendo fiori che prende con la mano destra. Il tutto si svolge in un frutteto di arance con il prato cosparso di fiori. Studiosi hanno riconosciuto 138 specie differenti di fiori dipinte dal Botticelli con straordinaria aderenza alla realtà. La tecnica utilizzata è pittura a tempera grassa su tavola lignea. I tre gruppi sono tutti in primo piano e sembra che vi sia simultaneità nello svolgersi delle scene. Il quadro è stato dipinto intorno al 1478 per la villa di Castello di Lorenzo de Medici. Le arance infatti sono il simbolo della famiglia De Medici. Tutte le figure prendono origine dalla mitologia classica: Mercurio ha la spada e porta i calzari perché è il messaggero degli dei così pure la dea Venere porta dei sandali. Le donne hanno le acconciature complesse come si portavano alla moda dell'epoca. Quest'opera mi ha colpito perché racconta il ritorno della primavera e, anche adesso è proprio domani sarà l'equinozio di primavera e mi ricorda la mia libertà. Rinasce la natura e in un certo senso rinasciamo anche noi.

 

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L'autore è sempre Sandro Botticelli, la dipinge tra il 1482 e il 1484 poiché faceva parte di una serie di altri quadri legati o ispirati alla storia mitologica. Anche questo quadro è di grandi dimensioni (172,5x278,5 cm), la tecnica è tempera su tela.Il quadro rappresenta la nascita di Venere. In primo piano al centro c'è Venere nuda, appoggiata su una grande conchiglia rovesciata trasportata dal mare a riva. Venere viene accolta alla sua sinistra da Flora o Ora che le dona un mantello rosa ricoperto di fiori.Alla sua destra in alto c'è la coppia dei venti composta da Zefiro e Aura o Chloris che soffiano per far arrivare Venere alla spiaggia. Lo sfondo è il mare con la linea di orizzonte che taglia nettamente il quadro in due porzioni orizzontali: la terra con il suo mare ed il cielo sgombro di nubi.Anche qui la foggia dei capelli e degli abiti segue la moda del tempo di Botticelli. Quest'opera mi ha colpito perché rappresenta la nascita di una nuova vita e adesso stiamo ri-nascendo anche noi. Questo virus ci ha obbligato a cambiare le nostre abitudini sperando poi di poter tornare a vivere la nostra solita vita. Però questa clausura forzata ci ha dato l'occasione per imparare e sperimentare nuove tecniche di apprendimento di scuola.

 

Lucrezia Finardi 

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