CON LA TESTA FRA LE NUVOLE
A voi non capita mai di sognare, anche ad occhi aperti?
Beh, a me in realtà succede quasi sempre, forse per la paura di scoprire la verità, per semplice divertimento oppure per rifugiarmi in un mondo dove solo io posso accedere e in questo modo scordare completamente il presente.
Quando ho la testa fra le nuvole mi sento parte di un’altra realtà, come se le cose vicino a me non esistessero più, mi sento speciale, anche se le persone che stanno attorno a me in quel preciso momento pensano che io sia un po’strana.
Io sogno spesso perché mi piace molto utilizzare il mio “mondo parallelo” prima di fare ogni cosa, mi piace usarlo come passatempo per divertirmi, per fantasticare sulle conseguenze delle mie azioni, oppure lo uso per perdere il contatto con la realtà, per superare i momenti più bui e fantasticare ad occhi aperti.
Ricorrere alla fantasia è il mio “mondo parallelo”, un mondo dove posso fare, creare, immaginare ciò che desidero. Ormai è diventato il mio hobby, ora più che mai in questo periodo sognare mi aiuta a risolvere i problemi e mi dà molta ispirazione per non annoiarmi mai.
Secondo me, tutti, adulti compresi, dovrebbero inventare un loro “mondo parallelo”, dedicargli del tempo per imparare a vedere non solo la realtà e negatività delle cose come in questo difficile momento, ma credere nella positività, trasferire, realizzare nella realtà le idee pensate.
Gloria Nardi
È sera; è ora di andare a letto! Adoro avvolgermi nelle coperte e percepire il loro calore. Chiudo gli occhi e mi rilasso. A quel punto, mi si “accende” una lampadina in testa, un pensiero e la mia mente comincia a volare in mondi paralleli. Mi chiedo: “Cosa sarebbe successo se non fosse andata in quel modo? Avrei risolto o peggiorato le cose?” È come se facessi un vero e proprio esame di coscienza. Sogno “ad occhi aperti” di poter cancellare un litigio e mi figuro la scena di come sarebbe potuta andare la giornata. A volte sembra proprio reale, devo aprire gli occhi e sedermi sul letto per capire che stavo solo immaginando.
Fino a pochi anni fa ricreavo situazioni diverse anche mentre ero in vacanza in montagna, al parco giochi, in mezzo alla natura, mi piaceva entrare in una casetta di legno e far finta di nascere, crescere, preparare da mangiare, trovare amiche a cui davo un nome.
Scorreva velocemente il tempo e sentivo una sensazione piacevole, di pace e serenità.
Anche il divano è una fonte d’ispirazione. Mi siedo alla sera e comincio ad ipotizzare come potrebbe essere la mia vita se facessi un certo tipo di lavoro. A volte mi sorprende mia mamma mentre sto sorridendo e mi chiede a cosa stessi pensando, ma questi sono i miei sogni e mi piace continuare a “creare la mia vita” in silenzio. Penso solo a cose belle, a riuscire a diventare qualcuno per darmi la carica.
Effettivamente pensare è proprio la mia ricarica naturale per affrontare la realtà fatta spesso di delusioni se ho fatto o detto qualcosa che non è piaciuto alle amiche o ai miei genitori.
La fantasia è come se fosse una persona con cui posso parlare ed esprimere i miei sentimenti in libertà, posso fare domande e darmi molteplici risposte.
Mi libero così di tutti i pensieri negativi e sono pronta per affrontare una nuova giornata con entusiasmo.
Giulia Bottoli