Adolescenti in quarantena
19/03/2020
Caro diario,
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Come stai? Io sono ancora a casa per via del corona virus. Non ce la faccio più, voglio tornare a scuola per rivedere i miei compagni e tornare alla mia routine quotidiana. Le mie giornate sono spesso noiose e confuse, perché non potendo andare a scuola posso restare in contatto con gli insegnanti solo attraverso Internet e di conseguenza non riesco a imparare le cose molto bene.
Questa quarantena ha però anche un lato positivo: mi sta facendo riflettere su tante cose, come ad esempio il mio aspetto, il mio carattere e il mio rapporto con le altre persone.
Io, come molti altri ragazzi, mi trovo nel periodo un po' più complicato della vita, dove nascono i primi amori, si vuole avere il fisico perfetto, la pelle perfetta, essere amici con tutti e avere le cose che hanno tutti. Spesso capita anche a me di guardarmi allo specchio e non piacermi e invece di soffermarmi a guardare le cose che amo di me, tendo ad osservare di più i miei difetti e farmene un peso. Una delle cose che non amo molto di me sono le cosce, che per i miei gusti sono troppo grandi. Inizialmente me ne facevo un peso, mi guardavo allo specchio e rimanevo ad osservarle in modo strano anche per dieci minuti; ora però ho imparato ad accettarle e cercare di fare degli esercizi per migliorarle. Un altro aspetto che non mi piace di me sono i brufoli, li odio! Tutte le mattine quando mi sveglio prima di aprire gli occhi spero che magicamente siano scomparsi, anche se in realtà non è mai così. Mia mamma mi dice sempre che fanno parte della crescita, ma a volte per evitarli potrei mangiare più sano, perciò negli ultimi mesi e tuttora sto cercando di sostituire i dolci con la frutta. Con il passare dei giorni, infatti, mi sono accorta che stanno diminuendo e che forse mangiare la frutta non è neanche così male.
Questi difetti influenzano parecchio sulla fiducia che ho in me stessa, ma con il tempo, grazie al sostegno delle persone a cui tengo di più, cerco di farmene una ragione e cercare di accettarmi, anche se non è così facile. Fino a un anno fa non avrei mai pensato di essere così sia fisicamente, sia caratterialmente per via del giudizio degli altri; infatti molto spesso tendo a sottovalutare le mie capacità pensando che ciò che faccio sia sbagliato e di conseguenza mi tiro sempre indietro. Da piccola, mia mamma ha sempre cercato di incoraggiarmi ad essere più aperta con gli altri, ma forse tendevo a non farlo per paura del loro giudizio. Ora invece mi sento cambiata, con più fiducia in me e finalmente ho imparato a non farmi influenzare da ciò che pensano gli altri, perché per loro non andrai mai bene, avrai sempre qualcosa che non va, ma se tutti portassimo il peso di ogni cosa che ci viene detta dagli altri ora non saremmo ciò che siamo. A volte mi capita di voler avere diciotto anni per essere libera, fare quello che mi pare e poter prendere decisioni da sola, ma riflettendoci un po' su capisco che forse il periodo che sto vivendo è quello più bello della vita, dove ancora non devi lavorare, fare le pulizie di casa, mantenerti, ma sta a noi decidere come trascorrere questa strana, complicata, ma allo stesso tempo bellissima adolescenza: essere spensierati, goderci la giovinezza e non preoccuparsi di essere magri o grassi oppure alti e bassi, oppure vivere questo periodo con tristezza, depressione e paura. Capitavano, capitano e capiteranno a tutti dei momenti NO, ma sta a noi decidere se affrontare la situazione con coraggio o aspettare di essere adulti e perdersi un momento bellissimo della propria vita. Tu invece come stai vivendo questo periodo? Ti piace?
Baci e abbracci,
C.
Caro Diario,
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Oggi ti voglio parlare di come sto cambiando fisicamente e moralmente nel corso del tempo. Innanzitutto sono diventato più alto: sono sempre stato magro però mettendomi in questi giorni di stop forzato a fare esercizi per gli addominali i risultati si vedono; sono diventato più agile e la mia gioia più grande è che salto molto in alto; sembra strano essere felici per la capacità del salto ma nel basket è tra le cose più importanti. Ora mi mancano solo 60 cm ad arrivare a toccare il soffitto di casa mia questo vuol dire che uno dei miei tanti sogni è vicino al realizzarsi ovvero “schiacciare”: tra qualche anno arriverò al ferro del canestro e riuscirò a fare punti più facilmente.
Invece moralmente sono molto meno rispettoso nei confronti dei miei genitori nel senso che, quando mi sgridano, cerco sempre di smentire le loro accuse ribattendo non in modo aggressivo ma solo difendendomi, ma la probabilità di aver ragione contro un adulto con molta più esperienza è veramente bassa.
Spesso però mi viene da pensare cose che non pensavo prima per esempio cosa c’è dopo la morte, o se dopo la fine del mondo l’essere umano o una specie simile rinascerà e non capisco perché mi faccio certe domande a cui neanche la NASA sa dare una risposta e, quando me le faccio, passo da entusiasta perché penso a quanto potrebbe essere bello avere la certezza di rinascere, a triste e malinconico per il contrario, ovvero che potrebbe non accadere e una volta ridotto il mondo in spazzatura come visto nel film Wall-E tutti saremo costretti o a evacuare dalla Terra o morire.
Il rapporto con i miei migliori amici è molto stretto, ci ho messo un sacco di tempo per trovare persone che quando nei momenti di noia mi invitassero a casa loro o viceversa per trovarci a ridere, scherzare, giocare, parlare, condividere opinioni ecc…
Adesso ti voglio parlare un po' di questo corona virus; la situazione è grave e noi giovani non possiamo uscire di casa, ci hanno tolto la libertà siamo costretti a stare chiusi in casa a fare compiti e guardare la televisione; gli adulti ci dicono di inventare qualcosa da fare e pensano che sia facile ma in realtà è difficilissimo pensare qualcosa fuori dalle cose che fai abitualmente.
Io ho pensato di fare un po’ di esercizio fisico insieme a mio fratello eppure mi sento ancora annoiatissimo. I compiti non mancano mai e non sono mai pochi: giustamente non siamo in vacanza, anzi siamo in quarantena, però è difficile concentrarsi con l’angoscia che trasmette il telegiornale tutti i giorni in ogni canale televisivo: l’argomento è solo uno corona virus, corona virus e ancora corona virus ormai non si parla d’altro; c’è gente che la prende alla leggera e c’è invece gente che si fa paranoie assurde, che svuota i supermercati come se fossimo in guerra, gente che ne approfitta alzando i prezzi degli oggetti più utili: Amuchina gel da 2€ a 25€ a barattolino, mascherina anti virus da 4 € a 10 €. Tutto ciò è assurdo spero che questa cosa finisca al più presto possibile perché questa situazione è invivibile.
A presto e ciao.
A.
14/03/2020
Caro diario,
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Oggi volevo parlarti di un argomento che è stato molto presente nella mia vita, il mio aspetto fisico. Tutti, fin dalle elementari, mi prendevano in giro dicendomi che ero grassa, brutta e che facevo schifo a tutti; non ho mai avuto nessun amico che mi appoggiasse e che mi aiutasse e per questo i miei genitori sono diventati come i miei migliori amici.
Io con il mio corpo ho sempre avuto un rapporto molto distaccato perché, anche se alle elementari non ne tenevo conto più di tanto, diventando grande ho avuto sempre più difficoltà nel piacermi per come sono. Ho sempre fatto sport, all’inizio pallavolo, ma anche se mi piaceva non mi dava gran risultati. L’anno scorso non potevo più praticare quell’attività sportiva perché ormai ero diventata troppo grande; allora mi rimboccai le maniche e scelsi di andare in palestra. All’inizio ero un po’ titubante perché non ne ero sicura, però ora che ho iniziato a fare Body Weight (un’attività per rinforzare tutti i muscoli e dimagrire) mi sento anche molto meglio con me stessa. Inoltre, dopo averlo detto alle mie amiche, C. si è aggregata a me e quindi ora ci divertiamo anche insieme. Poi avevo iniziato anche a fare una dieta personalizzata, ma da quando sono dimagrita un po’ e mi sento meglio con il mio corpo l’ho fermata per un periodo. I miei genitori dicono che mi piaccio anche troppo e che ho molta autostima, però secondo me non è proprio così perché dipende dagli abiti che indosso. Io se mi metto cose troppo sportive o attillate non mi sento bene, però se mi metto qualcosa di abbastanza elegante e che non faccia vedere le mie forme mi piaccio tantissimo! Nel periodo in cui sono adesso (cioè l’adolescenza) è molto difficile andare d’accordo con me stessa ma cerco in tutti i modi di adattarmi a quello che sono e a quello che dovrò essere per tutta la vita, provando a cambiare ma rispettandomi sempre per quello che sono.
Inoltre un altro ostacolo riguardante me stessa sono le mie emozioni, non riesco a controllarle. Soprattutto in questo periodo di “stop” forzato delle scuole non so per quale motivo ma mi capita di piangere e poco dopo ridere e non pensarci più. Non mi è mai successo prima, però anche da quello che ci hanno detto gli operatori dell’Ucipem, gli sbalzi d’umore nell’adolescenza sono e saranno presenti, anche se ora non ho ancora capito bene il motivo sono sicura che lo scoprirò.
Per quanto riguarda le emozioni c’è un altro aspetto molto presente che non avevo mai capito che cos’era fino a poco tempo fa, sono una persona ansiosa. Ogni volta che c’è qualche ostacolo o che succede una cosa che non mi è mai capitata, mi sfogo nel pianto (l’unica mia difesa). Tutti, anche oggi, mi prendono in giro dicendomi che sono debole ma io non mi faccio abbattere perché so che io mi libero in questo modo e i miei compagni in un altro, quindi secondo me non c’è niente di così umiliante.
Per questi eventi io a volte vorrei diventare grande, per vivere anche pochi istanti o giorni senza persone che ti criticano per cose così inutili ma che al massimo facciano critiche costruttive, però forse è meglio non superare così velocemente questa tappa della mia vita perché sono sicura che sarà la più bella di tutta la mia esistenza, per questo devo aspettare pazientemente di crescere e intanto divertirmi per quanto posso.
In questo periodo, a causa di tutte queste esperienze che ho passato (alcune belle e altre brutte), il mio sogno è quello di andare alle superiori, luogo in cui secondo me ci saranno persone più mature e più responsabili in cui mi potrò rifugiare e consolarmi. Non vedo l’ora di finire questo periodo della scuola secondaria di primo grado solo per tutti i miei compagni che dovrebbero essere miei amici, ma non so se per colpa mia, per colpa loro o per colpa di tutti: non riesco ad andarci d’accordo e quindi è un momento molto difficile, però credo e spero che con l’arrivo della scuola successiva tutto si potrà risolvere e tutti i pianti cesseranno perché avrò amici al mio fianco su cui contare.
Detto questo credo che ti abbia detto tutto e mi sono anche sfogata, raccontando a qualcuno tutti i miei pensieri e tutti i miei ostacoli... però mi raccomando non dirli a nessuno!
Un bacio e un abbraccio,
L.
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15/03/2020
Caro diario,
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come te la passi? Io sto bene, tranne che mi annoio molto.
In questo periodo l'Italia sta passando un bruttissimo periodo: milioni sono le persone malate di Coronavirus, un virus molto pericoloso che si trasmette a velocità incredibile ed è letale per i più deboli e anziani.
So che non potrai capire (in fondo sei solo un blocco di pagine di carta) e nemmeno renderti conto della gravità della cosa (non ci arrivano nemmeno alcuni esseri viventi come me) ma te lo volevo dire lo stesso, perchè ho bisogno di sfogarmi e raccontare tutti i miei pensieri a qualcuno.
Come potrai capire mi mancano tutte le mie compagne: chiacchierare, ridere, scherzare, andare in giro al pomeriggio tutte assieme...Mi divertivo così tanto!
Mi è dispiaciuto molto non poter più andare fuori al pomeriggio, ma mi è dispiaciuto ancora di più quando ho visto che le mie amiche continuavano ad uscire!
Mi sembrava che non capissero la gravità della cosa, facevano discorsi strani e senza senso sui gruppi mandando le solite stupidate e ad ogni messaggio “raga chi esce oggi?” mi sentivo sempre più triste.
Mi ero sempre divertita a chattare con loro e spesso ridevo per i messaggi che mandavano, ma da quando è arrivata questa emergenza mi sentivo male nel sapere che le persone non seguivano le regole o, per puro buonsenso e prevenzione, non rimanevano in casa mentre i casi dei contagiati e dei decessi aumentavano.
Credo che tutta questa fosse solo gelosia perché, pur sapendo che in casa io ero al sicuro, volevo riacquistare la libertà.
Tu non conosci la libertà e il suo significato: le tue pagine rimangono sempre chiuse in un lucchetto! Ma anche le persone si rendono conto del vero significato della libertà solo quando la perdono: io stessa non avevo mai reputato la libertà troppo importante.
“Ma sì, tanto io al libertà ce l'ho e sempre ce l'avrò!” pensavo.
Beh non è così, e ho imparato che da un momento all'altro la tua situazione si può ribaltare e se prima avevi una bellissima vita, con gli amici, dopo un giorno sei chiuso in casa con la paura che o tu o i tuoi cari prendano un virus pericoloso.
Ma stare a casa è anche divertente, se nell'aria c'è serenità e armonia: si può cucinare tutti assieme, fare dei giochi da tavolo, guardare dei film...
In particolare gioco con le mie sorelle: proprio oggi abbiamo preso un grosso cartellone bianco e ci abbiamo disegnato un arcobaleno con le nostre mani, con l'aggiunta della scritta “andrà tutto bene” in cima.
Questo disegno è diventato un simbolo per i bambini e tutti i compagni di classe di M. e di E.: lo hanno disegnato e appeso al balcone o alla porta, per dimostrare coraggio a chi lo vedeva.
Mi è piaciuto molto il risultato finale e ne sono rimasta soddisfatta, un po' perché ci abbiamo impiegato tre ore per farlo, ma anche perché è veramente difficile far stare buone e ferme le mie sorelle, soprattutto M.!
Quando ho dei momenti in cui posso stare un po' da sola (quindi praticamente mai) e le mie sorelle mi lasciano in pace (MAI!) guardo serie TV e leggo: purtroppo stavo rileggendo la saga di Harry Potter, ma, dato che i libri me li prestava mio zio, non posso continuare la lettura, così ho cominciato a rileggere un libro che mi piace un sacco, sempre di genere fantasy.
Oggi è il compleanno della bisnonna Leda che compie 90 anni! Sono super felice per lei e dopo faremo una videochiamata insieme, visto che non la posso vedere di persona.
Sono preoccupata per lei, che data l'età avanzata non capisce il pericolo che corre, ma almeno è chiusa in casa anche lei e le sue figlie, che abitano nel suo stesso cortile, la vanno a trovare tutti i giorni.
Comunque è difficilissimo arrivare ai 90 anni di età con la grande tempra che ha lei, è una donna fantastica che ha passato avventure peggiori di questa, come tutti gli anziani e che per questo non sono molto intimoriti: hanno vissuto la Seconda Guerra Mondiale, senza cibo e con le bombe sopra la testa, un momento decisamente più sconvolgente di questo!
Ieri il mio vicino di casa, che ha un cortile enorme con il suo orticello, si è messo a suonare la chitarra elettrica: tutto il mio palazzo si è affacciato al balcone a guardarlo e io e le mie sorelle siamo corse in camera mia per applaudirlo dalla finestra: ha voluto mostrare, come molti altri italiani, che siamo un popolo unito e non ci lasceremo andare per uno sciocco virus.
Detto questo ti saluto e ti chiudo bene nel cassetto, non si sa mai arrivasse il virus che infetta la carta da libri e quaderni perchè questo proprio non lo sopporterei!
Tua C.
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19/03/2020
Caro diario,
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come stai, io sto male perché non possiamo uscire neanche di casa a causa di un’epidemia che già circola in tutto il mondo, sicuramente sono più protetto qui fra quattro mura ma non è bello come prima.
Mi manca la vita di tutti i giorni: svegliarmi alle sette per poi andare a scuola e imparare qualcosa di nuovo per poi ritornare a casa, pranzare, fare i compiti e uscire.
In questo momento in cui ti sto scrivendo mi sento bene perché mi sto sfogando con te.
Mi manca anche la scuola perché, oltre che essere uno “strumento di tortura” per alcuni e uno strumento di cultura per altri, è anche pieno di relazioni e queste ci fanno crescere ed interagire con gli altri, stimolo molto importante per la crescita.
Mi mancano i miei amici, perché non poterli vedere in faccia e non parlargli di persona è una cosa molto spiacevole perché noi abbiamo bisogno di relazioni sociali.
In realtà, stare a casa mostra anche dei lati positivi perché ho più tempo da passare con i tuoi genitori e anche riflettere su te stesso, perché se non hai fiducia in te stesso non hai fiducia negli altri.
Il restare a casa ormai è diventato un “IMPERATIVO” perché penso che il governo stia prendendo le scelte giuste perché la situazione è tragica negli ospedali nei quali non ci sono più posti letto perché sono tutti pieni di ammalati e le terapie intensive sono sature.
Il problema vero, a parer mio, è che il virus che sta circolando è stato preso in considerazione troppo tardi, quando aveva già infettato parecchie persone a Wuhan (città natale dell’epidemia) e quindi era già in circolazione.
Rimango sempre dell’idea che questo non è un virus come la peste, ma è un’influenza molto forte con gravi complicazioni in alcuni soggetti.
Un altro problema è che si diffonde facilmente e rapidamente per cui gli scienziati in tutto il mondo stanno cercando un vaccino, cioè una cura.
Si ha molta paura in tutto il planisfero, di giorno in giorno aumenta sia il numero di contagi sia il numero di morti.
In Cina la situazione sembra essersi calmata: ieri al telegiornale hanno detto che c’era un contagiato in più di martedì (tutti i contagi che stanno avvenendo in questo momento sono contagi di ritorno cioè di persone che rientrano in Cina), sicuramente una buona notizia ma ormai sembra essere l’Europa il centro dell’epidemia.
Ora tutto il mondo è blindato, ci sono vari Paesi che hanno chiuso i propri confini, bar e aziende chiuse per precauzione e infine zona rossa in tutta Italia e piano piano si estenderà se gli altri Stati europei non collaborano.
Io ho avuto l’influenza dal 29 Gennaio al 1 Febbraio, chi può dire che non si trattasse di coronavirus perché in quel periodo girava già.
È per questo motivo che io non temo questa pandemia, perché credo che molti di noi l’abbiano già passata.
I miei bisogni da adolescente, in questo momento, sono sfogarmi con qualcuno, perché noi da soli non possiamo fare la differenza.
Dobbiamo lottare insieme e dobbiamo comportarci come se anche noi fossimo infetti, dobbiamo anche immedesimarci negli altri per il bene comune.
In conclusione, ti dico che adesso sono molto più calmo perché sfogarmi con qualcuno è davvero liberatorio, inoltre mi tranquillizzo anche quando mi sfogo con i miei genitori o sui padlet dei prof. Spero che si trovi una soluzione e che ci si aiuti a vicenda per poter superare questa situazione.
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Abbracci.
G.