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Uomini coraggiosi

 

Durante la seconda guerra mondiale non c’è stata solo una grande perdita di vite umane, ma anche di opere d’arte. Per fortuna ci sono state persone, chiamati Monuments man, che si sono messe in gioco e hanno rischiato la loro vita per salvare l’immenso patrimonio artistico mondiale dai bombardamenti nemici e da Hitler il cui obiettivo era quello di costruire il “Führer museum” a Linz dove esporre opere d’ arte saccheggiate in tutto il mondo. Questa immagine raffigura alcuni di loro che stanno recuperando alcune opere d’arte nascoste nella rocca di Sassocorvaro nel Montefeltro da Pasquale Rotondi, sovrintendente alle belle arti della regione Marche alla fine della guerra. Nella sua carriera riesce a recuperarne più di 6500. Oltre in questo luogo l’immenso patrimonio d’arte italiano viene nascosto nei castelli in Alto-Adige e nella Città del Vaticano. Non solo quadri, manoscritti, strumenti musicali: i Monuments man hanno dovuto salvare con sacchi pareti di affreschi come l’Ultima cena di Leonardo, lavorando sul fronte in condizioni rischiose, senza mezzi, ispezionando chiese, musei, gallerie, portando al sicuro opere d’arte in modo rocambolesco essendo impreparati militarmente perché erano direttori di musei, sovrintendenti alle belle arti ,persone comuni prestate alla guerra. Lo stesso Pasquale Rotondi ha dormito con la tela” La Tempesta del Giorgione” sotto il letto per 15 giorni e la moglie si è finta malata per non abbandonare mai la stanza. Dalla seconda guerra mondiale in poi i Monuments man del mondo continuano ad operare in silenzio non solo per salvare le opere d’arte dalle guerre ma combattono contro nuovi predatori come tombaroli, trafficanti d’arte e opere contraffatte. Sicuramente nelle guerre salvare vite umane è più importante che salvare opere d’arte però senza i Monuments man noi oggi saremmo tutti più poveri perché non avremmo radici.

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Filippo Storti

III A scuola secondaria di Bozzolo

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