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un nuovo inizio

 

   

​La ministra all’istruzione Azzolina ha deciso, insieme al Consiglio dei Ministri, che a settembre si rientrerà a scuola a gruppi di 8 alunni. Metà in presenza e metà a casa collegati con le piattaforme tecnologiche che stiamo usando in questo momento. Alcuni cittadini contestano il provvedimento del Ministro in quanto pensano che la didattica a distanza funziona e non ha senso ritornare a scuola, anche perché essa non sarà pronta ad accogliere i ragazzi soprattutto, perché non si possono assumere nuovi insegnanti. Rispetto a questo argomento siamo indecise perché da una parte sarebbe bello ritornare a scuola con i nostri compagni, però per farlo bisogna usare le giuste precauzioni e tanta responsabilità. Per usare le giuste precauzioni servono aule più grandi, bisogna dimezzare la classe, disinfettare l’ambiente e mantenere le distanze di sicurezza. In confronto ai mesi scorsi per noi la vita e soprattutto la scuola è cambiata molto, ad esempio il modo di imparare è cambiato, le ore al giorno, i metodi di studio e il contatto con le persone. Spesso anche le connessioni sono molto instabili principalmente se tante persone le usano. All’inizio eravamo tutti spaesati e non sapevamo come si usassero queste piattaforme, ora però, ci siamo abituati ed è tutto meno complicato.  Grazie a questo momento abbiamo compreso che la scuola per noi è importante perché possiamo imparare, ma soprattutto incontriamo i nostri compagni. Essa, prima di essere qualcosa che ci appartiene è un diritto e purtroppo non tutte le persone possono sfruttarlo.

Alissa Fazzi

Beatrice Caporale

Lucrezia Finardi

Valentina Bologni

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